Ore 16.40. Le conclusioni sono state assegnate al presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce: "Questo appuntamento ci fa crescere in consapevolezza e responsabilità, ci ha fornito strumenti e conoscenze che dobbiamo continuare a sviluppare. Occasioni come queste ci permettono di alzare l'attenzione sullo sport come diritto, bene pubblico, ma ci chiedono anche un ulteriore sforzo, di coordinamento, formazione, monitoraggio. Abbiamo di fronte a noi l’impegno di sviluppare ulteriormente queste azioni sul territorio, rafforzare partnership educative, per una grande comunità educante che si amplia sul territorio. Siamo consapevoli di poter essere un ponte tra cittadini e cittadini, associazioni e istituzioni, un ponte che rappresenta anche un impegno di solidarietà civile e sociale".
Giovanni Gallo, presidente Auser Forhest: "Abc è un fare pensato e accompagnato, ci sembra un progetto convincente ma dovrebbe essere affiancato ad altre azioni, come i Patti educativi di comunità".
Rossana Ciuffetti, direttrice Sport impact Sport e Salute: "Possiamo affrontare il disagio mentale con lo sport aumentando il numero dei praticanti sportivi, anche promuovendo campagne di comunicazione condivise, produrre dei tavoli in cui mettere a terra questi contenuti. Gli obiettivi sono tanti e sfidanti, abbiamo necessità di risorse importanti, ma serve per migliorare la nostra società".
Roberto Speziale, coordinatore Consulta Welfare Forum nazionale del terzo Settore: "La valutazione d’impatto va realizzata su elementi qualificanti, così le azioni realizzate hanno rilevanza nella vita quotidiana delle persone. Il terzo settore aggiunge un elemento imprescindibile di sensibilità perchè è al fianco delle persone, e lo sport punta sulla costruzione delle relazioni. Sappiamo di cosa c’è bisogno e ora dobbiamo scendere in campo concretizzando le alleanze. L'Italia non è all’anno zero ci sono tutte le condizioni per fare e fare bene".
Chiara Spinato, responsabile Ufficio salute Anci: "Ci siamo accontentati per molti anni, ma ora la prevenzione deve prendere spazio, dobbiamo metterci più impegno. L’alleanza che oggi abbiamo descritto è diffusa, replicabile e possibile, caratteristiche che ci devono dare fiducia e senso di responsabilità, perchè possiamo incidere sulla salute mentale dei nostri cittadini. Negli ultimi anni abbiamo dimostrato di poterlo fare insieme a tutti gli attori che sono al tavolo, ad esempio come accaduto con Sport nei parchi, nato durante la pandemia, è stato un successo perché per la prima volta è stato obbligatorio assegnare la gestione e nella maggioranza dei casi sono stati coinvolti gli Eps. Sono state attività replicate negli anni, è evidente che c’è un bisogno e ora c’è anche la possibilità di farlo. Verrà approvata a breve la legge che riconosce l’obesità come malattia, per iniziare un ragionamento su una sfida di salute che riguarda il benessere mentale da vicino, perché i bambini in sovrappeso vivono una malattia che li porta ad essere stigmatizzati ed isolati".
Nehludoff Albano, Conferenza delle Regioni: "La valutazione d’impatto è importante, dobbiamo introdurla in tutte le nostre azioni, per poter valutare il guadagno di salute legato a ciascun intervento, in questo modo si può dare più forza alla prevenzione, perchè si fa fatica ad affermarla come priorità. L’azione sociale che affronta il progetto per noi è molto importante, c’è in corso un decadimento sociale che diventa sempre più pressante, quindi questa nuova progettualità si inserisce in un vuoto da colmare".
Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp: "Quello che la Uisp continuerà a chiedere è la promozione di alleanze, anche grazie alle disponibilità che abbiamo ricevuto oggi. Resta la nostra richiesta storica di arrivare a un giusto e più equo riconoscimento del valore della promozione sportiva che significa una equa rappresentanza. Noi siamo pronti a metterci sempre più in gioco sulla valutazione dei risultati, un lavoro che Sport e salute ha iniziato e sta affinando. Crediamo vada promossa l'interlocuzione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per l'accompagnamento di progettualità attraverso l'amministrazione condivisa, partendo dalla coprogrammazione per arrivare alla coprogettazione. Infine, è evidente che sia importante valutare i risultati, con trasparenza, anche perchè vengono intercettate risorse pubbliche. La Costituzione riconosce un valore già esistente, non ancora un diritto, noi chiediamo semplificazioni, armonizzazioni, defiscalizzazione, con incentivi alle famiglie. L’Uisp sa di non essere autosufficente, oggi è arrivato il rafforzamento di un sistema di alleanze che è per noi imprescindibile".
Alessio Nardini, direttore DG dei corretti stili di vita e dei rapporti con l'ecosistema del ministero della Salute: "Oggi poniamo le basi di una collaborazione, insieme all’Iss possiamo essere tra gli attori che sviluppano questo approccio, ma anche testarlo, analizzarlo e monitorarlo. In particolare la lettera B, belong-appartenere a una comunità, essere partecipi di un ambito sociale in cui ci si cala come persone: giovani e anziani sono le fasce più deboli ed esposte alla fragilità, l’isolamento sociale è un elemento di massima attenzione su cui ci dobbiamo concentrare. Ho potuto notare che calarsi nella comunità di appartenenza è uno degli elementi centrali nel progetto e l’ho molto apprezzato: ne emerge una visione dello sport come momento di partecipazione, di confronto, questo mi ha colpito e mi auguro che possa dare risultati. Sarà utile fare un monitoraggio su alcune regioni per valutare il raggiungimento degli obiettivi. Un'attenzione particolare va data ai territori che vivono il maggior disagio, in cui la deprivazione sociale è altissima, perchè la mancanza di cultura, di opportunità, è drammatica e dobbiamo fare in modo che i giovani si riavvicinino alla comunità e lo sport è un esempio emblematico di questo percorso".
Giovanni Gallo, presidente Auser Forhest: "Noi intendiamo sostenere l’advocacy della salute, la maggior parte dei problemi sociali sono complessi, e così anche la salute mentale, che è frutto di fattori diversi e interdipendenti. Il mondo oggi viene definito volatile, incerto, complesso, ambiguo: abbiamo difficoltà a conoscere tutti gli elementi utili a programmare, le esperienze fatte hanno prodotto conoscenze, sappiamo cose importanti ma abbiamo bisogno di molto tempo e del coinvolgimento di molti soggetti. Le soluzioni emergono lungo il percorso grazie alla collaborazione e alla condivisione del lavoro. Abc lo consideriamo una proposta cornice che deve essere adattata ai vari contesti per ottenere in tanti modi il miglioramento della salute mentale. Occorre creare un’alleanza di ampio respiro e di lungo periodo con una rete che implica dialogo tra coloro che hanno a cuore la salute mentale. L’advocacy deve essere continua per tenere legate all’obiettivo i soggetti coinvolti, con continuità".
Rossana Ciuffetti, direttrice Sport impact Sport e Salute: "E' importante aprire un dibattito su questi argomenti, mettendo al centro le alleanze, necessarie per migliorare la nostra società civile. Noi cerchiamo di farlo attraverso lo sport. Gli Enti di promozione aportiva sono un unicum del nostro paese. Svolgono un’attività di rete, anche se spesso si parla prevalentemente di sport agonistico. Tuttavia in italia abbiamo 12 milioni e 600mila tesserati e una gran parte è tesserato con gli Enti di promozione sportiva. Si tratta di coloro che promuovono lo sport sul territorio per tutte le fasce di età, un lavoro di grande importanza. Lo sport promuove socialità e divertimento. Sport e salute ha firmato una convenzione con le regioni per l’aggiornamento degli impianti sportivi, la cui assenza rende difficile in alcune zone d'Italia la pratica per tutte e tutte. Per questo cerchiamo di fare investimenti mirati, con interventi focalizzati nello sport. Attraverso i finanziamenti del Dipartimento per lo sport cerchimo di promuovere uno sport destrutturato, stiamo allestendo playground, per migliorare anche la vivibilità delle nostre città, lo sport è uno stimolo per uscire di casa, per contrastare le situazioni di disagio, l’isolamento, per questo dobbiamo promuovere gli investimenti".
Roberto Speziale, coordinatore Consulta Welfare Forum nazionale del terzo Settore: "Risulta evidente un ruolo primario e trasversale del terzo settore italiano i tutti i temi che sono stati trattati oggi, nelle sue varie forme e declinazioni, a partire dal mondo sportivo fino alla cooperazione sociale, alla disabilità, gli anziani, povertà educativa. Sappiamo che la salute è ormai intesa come benessere complessivo, ed è l’approccio inclusivo emerso anche da questa giornata. Bisogna agire in termini preventivi, il tempo è sempre meno, dobbiamo accelerare.
Chiara Spinato, responsabile Ufficio salute Anci: "Ci sentiamo molto coinvolti in questo progetto e ci ritroviamo nell'approccio richiesto per intersettorialità e multidisciplinarietà. Quello di cui abbiamo bisogno è mettere a sistema e valore le buone pratiche che i territori esprimono. Non tutte possono diventare replicabili, ma molte hanno il tema della valutazione dell’impatto che restituisce una fotografia molto rilevante. Possiamo agire come sistema dei Comuni sui fattori modificabili rispetto alle malattie croniche non trasmissibili: viviamo di più ma conviviamo per tratti più lunghi della nostra vita con le malattie croniche. Dobbiamo cercare di lavorare sul mantenimento della salute il più a lungo possibile e in questo lo sport ci può dare una grande mano, lo sport di cittadinanza, quello adattato, ma è necessario lavorare in equipe".
Nehludoff Albano, Conferenza delle Regioni, Vice Coordinatore del Coordinamento Interregionale Prevenzione: "Il piano nazionale di prevenzione ha tra gli obiettivi quello della riduzione delle disuguaglianze in salute e della promozione della salute mentale. Il tema della promozione degli stili di vita attraverso una serie di azioni è già presente nell’attuale piano, come la promozione dell'attività fisica. La complessità e le criticità che bisogna affrontare sono legate all’armonizzazione dei diversi livelli che il tema attraversa, la salute intesa in modo più complessivo è un tema che deve rientrare anche nel nuovo piano nazionale di prevenzione: l’impegno e il coinvolgimento delle Regioni c’è".
Il presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce, ha collegato il prgetto all'azione complessiva dell'associazione: "L’impegno della Uisp come soggetto di promozione sportiva che si incardina nella filiera del sistema sportivo ma anche soprattutto come associazione di promozione sociale ci responsabilizza a fare la nostra parte e i lavori di oggi lo confermano. Abc si innesta nelle nostre politiche, con un’azione trasversale che vede al centro in questo caso le politiche per la promozione della salute e il welfare, legate alle altre. Abbiamo la convinzione che lo sport sociale, di base, sia sempre di più un acceleratore di confronto e di crescita, oggi possiamo sostenerlo anche grazie ad un percorso che è arrivato fino al Cese-Comitato sociale ed economico europeo, attraverso il sostegno del forum del terzo settore, per mettere in evidenza come lo sport sia in considerato Europa un fattore di coesione sociale, inclusione, promozione della salute.
Per questo abbiamo voluto affiancare la transizione sportiva alle altre transizioni dei nostri tempi, un processo di emancipazione culturale che metta in evidenza come ci sia necessità di ragionare di sport sociale, per tutti, come strumento e mezzo per promuovere salute mentale. In questi anni c’è stato un percorso di emancipazione dello sport di base, ma noi non siamo ancora soddisfatti perchè aspettiamo che lo sport venga considerato una politica pubblica. Il nostro impegno non è solo per questo progetto ambizioso ma per dare vita a un modello coerente che diventi uno strumento che ci accompagni in tutte le nostre azioni".
Alessio Nardini, direttore DG dei corretti stili di vita e dei rapporti con l'ecosistema del ministero della Salute: "Voglio sottolineare l’importanza della recente riorganizzazione fatta dal ministero, che si è calata nella necessità di comprendere che la persona va inserita nel contesto che la circonda. Il dipartimento 'One health' mette insieme le esperienze più significative sul tema, tra i primi ad aver capito che per comprendere le interrelazioni dell’uomo nell’ambiente dovevamo regolarci di conseguenze a livello istituzionale. una nuova direzione generale che riconosce i corretti stili di vita come elemento fondante per la salute delle persone. Dobbiamo intercettare la salute prima che i fabbisogni di salute di manifestino: dobbiamo intervenire prima, siamo consapevoli che intervenire sui fattori di rischio modificabili come fumo e alcool, e sedentarietà, se affrontati in maniera anticipata possono influire molto sulla salute. I paesi che affrontano questi temi vedono aumentare anche il pil. Ci si è concentrati ancora poco sulla sedentarietà ma stiamo correndo ai ripari.
Questo ministero si sta dotando di uno strumento importante come il Piano nazionale per la salute mentale, che verrà la ciato a breve, dove ci sono azioni che prevedono politiche per l’attività fisica da attuare in maniera diffusa, soprattutto per la parte di popolazione con disagio e poi sui giovani. Siamo consapevoli che affrontare questi temi quando le acque sono calme è importantissimo, perchè quando le acque sono agitate è più difficile prendersi cura delle persone. Lavorare in maniera predittiva serve per accorciare il lasso temporale in cui le patologie di manifestano e abbassare i costi sanitari. Tutte le politiche devono essere permeate dalla necessità di promuovere i corretti stili di vita come politiche trasversali a tutte le azioni del governo".
ore 14.30: La giornalista Angela Cotticelli che modererà il talk “ABC come progetto di comunità nel nuovo Piano Nazionale di Prevenzione?”, introduce i partecipanti alla tavola rotonda del pomeriggio.
ore 13:Chiude gli interventi della mattinata Antonio Parenti, direttore B “Public health, Cancer and Health” e direttore generale Salute della Commissione Europea, h in collegamento da Bruxelles: “Nel 2024 abbiamo condotto uno studio sulla salute mentale dei giovani: è emersa l'importanza dell'impatto dei social media, per cui abbiamo adottato politiche inerenti. Si sta parlando, per esempio, dell’istituzione di un’età minima per accedere alle piattaforme online, è stato imposto il divieto del cellulare a scuola per migliorare capacità di concentrazione. Entro fine anno lanceremo anche una piattaforma per accogliere le discussioni che emergeranno da questa iniziativa e le prospettive future. Per noi la salute mentale rimane un aspetto fondamentale, soprattutto per i giovani e lavoriamo ad altre iniziative, per esempio con l’UNICEF. In questa iniziativa parliamo anche di bullismo, che rischia di aggravare la situazione riguardante la salute mentale. Abbiamo anche creato una sorta di banca dati con le migliori pratiche in materia di salute mentale. Infine, vorrei ricordare come la connessione attraverso il programma You for Health che affronta la questione della salute mentale, abbia portato alla nascita di You for Health Europe, che si realizza attraverso azioni che incoraggiano le persone a rimanere attive per costruire legami sociali ed è indirizzato soprattutto a comunità svantaggiate. Si tratta di una serie di attività e impegni che la Commissione Europea ha già messo in campo e continuerà a sostenere nei prossimi anni volti a studiare anche l'impatto social media sui giovani, una fascia che va protetta".
Anna Bulzacka, DEA You for Health, ha descritto il contesto europeo: “Il progetto è finanziato da You for health, il più grande programma sanitario mai lanciato dall’UE, con l’obiettivo di aumentare la resilienza dei sistemi sanitari. Il programma si sviluppa su quattro aree principali con il cancro come area trasversale. Uno spazio molto importante è riservato a salute mentale e disturbi neurologici. DEA è un’agenzia che collabora con la Commissione europea e la Direzione generale della salute alimentare. Per quanto riguarda la salute mentale abbiamo due linee guida: strategia healthier together e commission communication comprehensive approach to mental health. Si tratta di linee guida delineate tramite consultazione tra i Paesi membri.
Le sinergie sono un aspetto chiave per una buona implementazione di tutti i progetti. La richiesta di sviluppo delle sinergie viene dai rappresentanti dei progetti stessi. Un aspetto interessante è che anche progetti finanziati nella stessa area sviluppano sinergie tra loro per la comunicazione ufficiale dei risultati, la partecipazione a nuovi progetti o l’utilizzo dei dati raccolti dai partecipanti. Nell’area you for health uno dei principi guida è l’attenzione alle buone pratiche, per questo è stato istituito un portale in cui sono state inserite buone pratiche selezionate, 29 riguardano la salute mentale".
Simone Digennaro, professore associato Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ha portato un approfondimento sulla definizione di salute dal punto di vista sociale e politico: "La definizione di salute data dall'Oms (Una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l'assenza di malattia o infermità) cambia la prospettiva facendoci entrare in una dimensione esistenziale più ampia e più complessa. Se la malattia può venire riconosciuta e ha i suoi protocolli, la definizione di benessere è più complessa. Definirla come stato di completo benessere e non solo assenza di malattia, ha allargato molto gli orizzonti. Secondo Martin Heidegger, “promuovere la salute significa custodire spazi e condizioni in cui l’uomo possa esercitare la propria libertà esistenziale”. Questo approccio ci invita a considerare l’individuo nella sua totalità, allargando gli orizzonti della nostra azione, un approccio che ritroviamo nelle attività Uisp, in cui lo sforzo è teso a mettere in connessione un territorio e permettere a ogni individuo di vivere in completezza i suoi diritti".
Digennaro cita poi la definizione di Nussbaum: "Curare significa rendere ciascuno capace di vivere una vita degna", questo ci dice che dobbiamo non solo occuparci della salute delle persone, ma anche permettere che vivano una vita degna. E questo va garantito anche a persone in stato di fragilità, perchè esistono esigenze diverse che vanno riconosciute ed è lì che si distingue una democrazia.
Il nostro sistema sanitario è all’avanguardia, ha la capacità di intercettare le esigenze dei più con servizi di altissima qualità, i dati ci dicono infatti che siamo allo stesso livello della Ffinlandia. Però mettendo questo dato in relazione con altri indici ho cercato di scoprire il livello di benessere e qualità della vita: qui i dati relativi all'Itaia scendono verso il basso. Questo significa che abbiamo un sistema sanitario che funziona bene ma il passaggio ulteriore che dobbiamo fare è maturare concretamente come democrazia, come comunità in grado di accogliere le richieste esistenziali di tutti e tutte, per permetterci di raggiungere condizioni di benessere, oltre a curare le malattie. I processi culturali influenzano il nostro concetto di benessere quindi quello che stiamo facendo qui, attraverso questo progetto, è ridisegnare un modo diverso di intendere la nostra democrazia e cosa voglia dire un intervento di comunità in cui la centralità è sugli individui e sulle fragilità e si lavora in rete".
Dalla Puglia è intervenuto Fabio Mariani: "Con questo progetto vogliamo realizzare due obiettivi, uno interno teso ad implementare la metodologia ABC nelle azioni che svolgiamo; uno esterno per estendere la parte informativa e formativa della metodologia alle altre regioni del Sud, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, sardegna. Insieme pianificheremo interventi formativi per gli operatori sulla metodologia".
E' intervenuta la responsabile politiche della salute Uisp Puglia, Antonella Palmigiano, per evidenziare l'importanza della persona nella prospettiva dello sport sociale: "Noi guardiamo alla persona non all’utente, per capire con chi interagiamo e adattare le nostre conoscenze alle esigenze della singola persona. La nostra attività guarda l’essere umano in maniera olistica, supportando il lavoro fatto con i Dsm e le esigenze differenti delle diverse categorie di persone fragili. Lo facciamo riconoscendo cosa sia il benessere, accogliendole in uno spazio protetto per creare un clima e uno spazio di protezione, in cui si sentano coinvolte, e possano diventare persone attive che condividono esperienze e stati mentali".
ore 11.30. Sono state presentate alcune testimonianze di buone pratiche Uisp. Dal Piemonte è intervenuta Stefania D’Agostino: "Vogliamo partire dall'aumento di consapevolezza: sappiamo che lo sport può far bene ma anche male. Nel corso del progetto ci chiederemo quali strumenti diamo alle persone per comprendere se le nostre attività li rendono più felici e consapevoli. Intendiamo misurare queste potenzialità insieme ai nostri partner e portatori d'interesse. Utilizzeremo la metodologia del follow up, misurando le competenze che una persona acquisisce durante il percorso. Nelle nostre azioni ci concentreremo su attività per anziani e nelle scuole e partiremo dalla formazione rivolta ai nostri operatori, istruttori, tecnici e dirigenti che condurranno le azioni nelle scuole, nei gruppi di cammino e Afa-Attività fisica adattata. Creeremo due percorsi: silver teso ad aumentare la consapevolezza nei giovani, lavorando nelle scuole su quello che manca, come l'educazione affettiva e il riconoscimento delle proprie fragilità; percorso gold dedicato agli anziani ricolto alle Asl e ai Comitati Uisp con attività di cammino e Afa. Tra gli obiettivi del percorso progettuale c'è la strutturazione di uno sportello di ascolto che vada incontro alle esigenze delle persone. Verranno somministrati questionari sui percorsi intrapresi e monitorate le risposte, nel frattempo sigleremo protocolli in Regione per formalizzare i risultati che otterremmo dalle attività sul territorio. Sarà importante la rete con il terzo settore, con cui andremo a generare nuove pratiche, nuova formazione con le persone che lavoreranno sul territorio e buone pratiche".
La prima è quella di Uisp Emilia-Romagna con la relazione di Paolo Belluzzi: “Abbiamo rapporti continuativi con il Dipartimento di salute mentale e in alcuni territori sono state firmate convenzioni ufficiali. La nostra partecipazione al progetto ABC ci ha fatto toccare con mano che ci può essere un paradigma diverso anche nelle nostre attività. È importante, infatti, ripensare l'accoglienza, la condivisione e la programmazione delle nostre iniziative. Ad esempio, Uisp Rimini grazie alla coprogettazione ha raccolto quasi 400 ragazzi e ragazze per una settimana di gioco insieme con l’iniziativa Esportiamoci. La contaminazione è uno degli elementi su cui si basa il nostro percorso perché ci dà la possibilità di creare una rete che si allarga e ci consente di mettere intorno a un tavolo anche soggetti diversi tra loro. L’approccio è nato da un laboratorio fatto con il personale del DSM: il Gioco delle emozioni, un circuito aperto a tutti in cui ognuno può parlare con sé stesso e spiegare come si sta, rispondendo alla domanda ‘come stai?’. Come risultato di un confronto tra i vari soggetti che si occupano della salute mentale, stiamo lavorando a un manuale e alla formazione, perché la proposta sportiva può essere connotata con alcune parole chiave che possono diventare strategiche. La capacità di accogliere è fondamentale per migliorare la qualità delle relazioni tra le persone, al fine di rafforzare la possibilità di investire sul proprio benessere mentale. Inoltre, ascolto e partecipazione attiva sono fattori da introdurre nelle attività, insieme alla forma ludica di coinvolgimento. Per raggiungere i nostri obiettivi sarà importante partire dalla formazione per cambiare il modo di affrontare le attività".
Irma Preka, coordinatrice del progetto, è intervenuta presentando le caratteristiche del progetto: “ABC rappresenta un’iniziativa europea innovativa pensata per promuovere il benessere psicologico delle persone, in particolare dei gruppi svantaggiati. Avviato a settembre 2024, dura 36 mesi e coinvolge 5 paesi pilota: Danimarca, Svezia, Ucraina, Polonia, Italia in cui verrà implementato il progetto del quale Isca è capofila. Il progetto nasce in Australia nel 2002 per capire come la popolazione percepisse la salute mentale e quali comportamenti fossero utili per proteggerla e migliorarla. Da lì è stata concepita una strategia di azione fondata su questi tre principi: ‘Act, Belong, Commit’, cioè ‘Agisci e renditi attivo’. Il cuore del progetto è racchiuso quindi nelle tre semplici azioni: Agisci, mantieniti attivo fisicamente, mentalmente e socialmente; Belong - appartieni, costruisci e coltiva relazioni nella comunità, condividi esperienze; Commit - impegnati, dedica tempo ed energie a cause che abbiano un significato. Sono un invito a prendersi cura della propria salute mentale rafforzando ciò che genera benessere. Cinque principi guida accompagnano la strategia: pensare in modo universale, la salute mentale riguarda tutti senza distinzioni; comunicare questi tre messaggi, diffondere con chiarezza e coerenza i tre messaggi; adottare un approccio salutogenico, concentrarsi sui fattori che favoriscono la salute e la resilienza più che su rischi e problemi; lavorare in modo intersettoriale e interdisciplinare; adattare le iniziative a livello locale, ogni contesto ha caratteristiche e bisogni specifici. Il progetto non è un programma rigido o standardizzato ma flessibile, fornisce strumenti, strategie, materiali per sviluppare campagne e iniziative territoriali. I partner possono cambiare i ‘mattoncini’ di ABC per costruire modelli adatti alla propria realtà. La forza del messaggio sta nella rete, i molti attori che devono condividere un linguaggio e un obiettivo comune. Si parte dalla consapevolezza dei tre messaggi, che porta alla partecipazione ad attività concrete e infine al cambiamento degli stili di vita. Si tratta di un movimento culturale che mira a cambiare il mondo in cui parliamo del benessere psicologico, per costruire comunità più sane inclusive e resilienti”.
Ha preso poi la parola Massimo Gasparetto, responsabile Politiche per Promozione Salute e Welfare Uisp: “Il progetto ABC ha un grande potenziale come bene comune per la promozione della salute; la Uisp si occupa di promozione della salute da sempre e ha aderito al programma ‘Guadagnare salute’ da subito, ci siamo accorti nel tempo che si occupava delle disuguaglianze in salute automaticamente con la sua attività quotidiana e siamo diventati partner del piano di prevenzione in diverse regioni. In questo momento storico c’è bisogno di progetti che provano a tirar fuori il bene dalle persone, le relazioni sono sempre più difficili e ABC vuole cambiare un po’ queste condizioni. La promozione della salute non si occupa della cura delle malattie, anche se la maggior parte delle risorse va alla cura noi vorremmo più risorse e attenzione per la prevenzione perché c’è molto da fare.
L’obiettivo è aumentare la consapevolezza dei micro comportamenti individuali per essere più in contatto con sé stessi, si tratta di una metodologia che si può applicare dai comportamenti individuali al contesto professionale, per aggiungere valore attraverso la scelta di fare insieme agli altri, partecipando e approfondendo. Tre regole semplici che si applicano a risolvere problemi in situazioni complesse: in questo periodo in cui ci sono tanti progetti, trovarne alcuni che hanno impatto di comunità e che si possono diffondere alimentando reti che già esistono possono costruire risultati durevoli nel tempo. Chiediamo al Ministero di osservare la realizzazione del progetto e provare a far diventare questa metodologia una cosa concreta che entri nel Piano nazionale della prevenzione, prima in via sperimentale poi speriamo in via definitiva. Diamoci la possibilità di far stare un po’ meglio molte persone, questo è il cuore di un progetto di comunità”.
Successivamente ha parlato Tiziano Pesce, presidente Uisp Nazionale: “Ringrazio il Ministero e l’ISS, siamo in un contenitore della Settimana Europea dello Sport, BeActive, promossa dalla Commissione Europea, che sottolinea l’impegno Uisp sul territorio: da due anni la Costituzione ha riconosciuto il valore sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme e le parole che stiamo ascoltando ci inseriscono in questo percorso. Abbiamo da poco chiuso Matti per il calcio: salute mentale e psichiatrica spesso vengono confuse, oggi chiariremo questo aspetto e getteremo le basi per portare avanti queste azioni in tutto il territorio, perché lo sport sociale possa essere sempre più una politica pubblica del nostro Paese”.
Insieme a lui è intervenuto in apertura Giovanni Capelli, direttore CNaPPS Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità: “Grazie dell’invito a questo convegno sul tema del progetto ABC e sul legame tra modalità possibili per promuovere attività fisica e attività di base per la promozione della salute mentale. L’Istituto è a massima disposizione in particolare con il centro che io ho la fortuna di dirigere per fare da sponda a tutte queste iniziative, in alcune siamo già coinvolti nei progetti ma è chiaro che la forza di lavorare insieme è diversa da quella di avere delle organizzazioni che vanno ognuno un po’ per la sua strada”.
Ore 10.30 - Il convegno si è aperto con i saluti di Giovanni Leonardi: "Sono il Capo Dipartimento della salute umana, della salute animale e dell’ecosistema (One Health) e dei rapporti internazionali, uno dei quattro dipartimenti del Ministero della Salute, che ha come mission il considerare la salute come prodotto dell’interazione tra mondo animale umano e dall’ambiente. In questo un ruolo fondamentale è dato dai corretti stili di vita, per questo Dipartimento infatti l’attività fisica ha un ruolo fondamentale poiché contribuisce al mantenimento dello stato di salute e del benessere complessivo e dunque anche del benessere mentale".
L’Auditorium Biagio D’Alba del Ministero della Salute (in Viale Giorgio Ribotta, 5) a Roma ospita il workshop dal titolo "Salute mentale è salute pubblica: Uisp propone il progetto ABC per il benessere di comunità", con l’intervento di esperti e rappresentanti delle istituzioni.
Interverranno Massimo Gasparetto e Irma Preka dell’Uisp nazionale che spiegheranno gli obiettivi del progetto, insieme alla presentazione di alcune esperienze sul territorio, con testimonianze da Emilia Romagna, Puglia e Piemonte. A seguire interverranno Alessandro Lombardi, capo Dipartimento per le Politiche sociali, del terzo settore e migratorie del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Simone Digennaro, professore associato Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale; Anna Bulzacka-Bogucka, Hadea – programma EU4Health per la promozione della salute nell'UE; Antonio Parenti, Direttore B “Public health, Cancer and Health security” DG Salute della EU.
Alle 14 seguirà il talk “ABC come progetto di comunità nel nuovo Piano Nazionale di Prevenzione?”, coordinato dalla giornalista Angela Cotticelli. Partecipano: Alessio Nardini, direttore DG dei corretti stili di vita e dei rapporti con l'ecosistema del ministero della Salute; Nehludoff Albano, Conferenza delle Regioni, Vice Coordinatore del Coordinamento Interregionale Prevenzione; Rossana Ciuffetti, direttore Sport Impact Sport e Salute; Chiara Spinato, responsabile Ufficio salute Anci; Roberto Speziale, coordinatore Consulta Welfare Forum nazionale del terzo Settore; Giovanni Gallo, presidente Auser Forhest; Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp.
A Roma, presso il ministero della Salute si è svolto il workshop di presentazione del progetto nazionale Uisp